La Cina è qui

Nuova proprietà alla Bicocca

La situazione di Pirelli è stata descritta perfettamente da Antonella Olivieri in un editoriale de “ll Sole 24 ore” martedì scorso. Il tentativo di conquistare la tedesca Continental agli inizi degli anni ‘90 costò a Pirelli tutte le ossa rotte e Marco Tronchetti Provera, al quale erano state affidate le redini del gruppo, si trovò subito su una strada disastrata. Allora c’era la Mediobanca di Enrico Cuccia, capace di salvare i destini delle grandi famiglie del capitalismo italiano e senza quell’apporto decisivo, oggi, Pirelli, molto probabilmente “non esisterebbe neppure più come marchio”. La globalizzazione ha cambiato tutto. Mediobanca ha perso per ragioni di età il suo re degli elfi e poi anche la sua funzione e le grandi proprietà industriali, o quel che ne resta, devono cavarsela da sole. Il mercato italiano è poca cosa, Tronchetti aveva cercato un partner e si è ritrovato con la famiglia Malacalza, stendiamo un velo pietoso. Ha aperto ai russi, che ora si trovano sotto embargo della Ue e degli Usa. A questo punto gli restavano due soluzioni: o aspettarsi una scalata in borsa o decidere lui a chi cedere il controllo proprietario, alle sue condizioni. È quello che ha fatto con i cinesi. Con la ChemChina vi è la possibilità che Pirelli resti un gruppo di portata mondiale e un leader del mercato nell’industria globale del pneumatico con basi in Italia. Sottolineiamo: la possibilità, che non significa la certezza. Grazie al salto tecnologico compito dall'alleanza con Pirelli i cinesi potranno andare alla conquista dello sterminato mercato asiatico e questa è una garanzia di espansione e di stabilità del gruppo. Pirelli ha una squadra capace sotto tutti i profili industriali ed il “made in Italy” potrà sopravvivere e portare a casa dei risultati. L’alternativa era fare a pezzi la Bicocca, o arrivare addirittura a perdere completamente l'italianità dell'azienda che invece è rimasta. Questa è la situazione del nostro capitalismo, o espatria o cerca partner ruggenti. Piaccia o non piaccia e sempre meglio che vederlo sparire completamente.

Roma, 24 marzo 2015